Ludwig Paulsen
Giocatore tedesco (Nassergrund, 15.1.1833
- 18.8.1891). Emigrato nel 1857 in America con il fratello Ernesto,
si presentò al torneo del primo congresso americano tenuto
in quell'anno a New York, e giunse 2°, rimanendo battuto
solo da Morphy. Nella stessa città giocò cinque
partite alla cieca (+3 =1 -1), exploit che parve allora eccezionale
tanto che il "Chess Club di N.Y." gli donò a
ricordo, una medaglia d'oro, ma a Dubuque migliorò il record, giocando
alla cieca 13 partite. Nel 1860 tornò in Europa, dove esercitò
il commercio. L'anno successivo partecipò al torneo di
Bristol dove giunse 1°. Nel 1862 si classificò 2°
nel torneo di Londra, dopo Anderssen, e nel torneo di Amburgo
1869 giunse ancora 2°, di nuovo dopo Anderssen. Fu 1°,
dopo uno spareggio con Anderssen e Minckwitz a Crefeld (1871);
1° a Lipsia (1877); a Francoforte sul Meno (1878); a Braunschweig
(1880). Nel primo torneo internazionale di Vienna del 1873 giunse
6°, dopo aver vinto fra l'altro, le due partite con Bird;
nel secondo torneo internazionale viennese del 1882 giunse 8°,
precedendo peraltro dieci maestri. Si batté in molti matches
in partite libere pareggiò con Dubois e, una prima volta,
con Anderssen a Londra nel 1862, ma in seguito sconfisse reiteratamente
Anderssen, a Lipsia nel 1876 (+5 =1 -4) e nella rivincita dell'anno
successivo ( + 5 = i -3). Batté anche il barone von Kolisch,
Lange e Neumann. In matches ufficiali non fu mai sconfitto. Forte
giocatore alla cieca tenne una memorabile seduta a Elberfeld nel
1865, contro dieci avversari che avevano facoltà di consultarsi.
Dopo 20 ore il risultato fu di sei vittorie e quattro patte. Come
teorico, illustrò la difesa del Gambetto Evans; studiò
il "Gambetto Muzio"; perfezionò la difesa del
"Gambetto Kieseritzky". Approfondì le varianti
della partita viennese e del "Gambetto scozzese" e soprattutto indicò una linea di gioco, ancor oggi considerata ottima
nella "Difesa Siciliana". Questi contributi, scaturiti
dalle sue analisi e sperimentati nelle sue partite, non vennero,
tuttavia, da lui trasfusi in opere scritte.
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