Alexandre Louis Honoré Lebreton Deschapelles
Giocatore francese (Ville d'Avray, 7.3.1780 - Parigi,
27.10.1847 ). Allievo della scuola militare di Brienne, a 14 anni
entrò nell'armata di Sambre-et-Meuse, e nella battaglia
di Fleurus perse la mano destra. Fatto prigioniero a Baylen dagli
inglesi, riuscì a evadere. Rientrato in patria, si dedicò
esclusivamente, agli scacchi, salvo un breve periodo in cui fu
impiegato nei tabacchi francesi. e dal 1815 ai 1820 primeggiò
negli ambienti scacchistici parigini. In una sfida a tre dell'aprile
18213 Deschapelles perse contro Labourdonnais, ma si dimostrò
superiore a Cochrane, tuttavia in un match individuale questi
riuscì superiore, avvantaggiato dalle sue profonde nozioni
teoriche, mentre Deschapelles, poco portato allo studio, doveva
praticamente analizzare le aperture fin dalle prime mosse (il
che, fra l'altro, spiegava la lentezza del suo gioco). Un incontro
con Lewis nello stesso anno vide nuovamente sconfitto Deschapelles,
che dava però il vantaggio di Pedone e tratto (+0 =2-1).
La sua forza non era nella teoria, ma nella pratica. Nelle partite
non del tutto ortodosse, come in quelle nelle quali dava il vantaggio
di Donna o di Torre contro due Pedoni supplementari, da aggiungere
nella sua metà della scacchiera, era invincibile.
In un match con Labourdonnais (1836) in cui a turno
ognuno dei contendenti dava il vantaggio della Donna contro 8
Pedoni vinse per 2 a 1 e una patta. Nell'agosto del 1836 ebbe
occasione di giocare con il conte Camillo di Cavour in visita
a Parigi, e lo vinse facilmente. Contro il giocatore tedesco Wilhelm
Schulten vinse nel 1842 un match, dandogli vantaggio di Pedone
e due tratti (+2 =2 -1). In quello stesso anno a Parigi batté
di misura Saint Amant (+3 =0-2). Fu chiamato a partecipare alla
sfida per corrispondenza fra il circolo di Parigi e quello di
Westminster (1834, 1836), nonché alla famosa sfida Parigi-Pest
(1843) vinta dal circolo di Pest. Rifiutò, tuttavia, di collaborare
nella prima sfida e nella seconda, dopo aver dapprima accettato,
si ritirò quando vide che gli altri componenti della squadra (
Salnt-Amant, Calvi, Devinck, Laroche e gli altri ) non intendevano
seguire la sua proposta di giocare 2.../, f5 dopo 1. e4, e5, 2.
Cf3. Fu pure eccellente giocatore di Whist, dama, di tric-trac
e persino di biliardo, nonostante la mutilazione. Poco portato
verso la teoria, non lasciò opere scritte. Nel campo del
Whist, una sorta di bridge senza il " morto "fu definito
da Jarnes Clay "giocatore fenomenale, il più grande,
senza alcun confronto, che il mondo abbia mai visto " .Nel
moderno gioco del bridge esiste un "colpo " che porta
il nome di Deschapelles, di eccezionale effetto, secondo cui
un difensore sacrifica una carta alta priva di sequenza, per tentare
di creare una ripresa , nella mano del compagno oppure per "
bruciare "una ripresa avversaria. Se si pensa che nel Whist
le "mani " restavano celate, apparirà davvero
fenomenale l'intuito di Deschapelles nell'applicare questo colpo.
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