Vasilij Ivancuk
VasiliJ Ivancuk. un ragazzo magro e molto nervoso, è nato in Ucraina il 18 marzo 1969. Si distinse in età giovanile e nel 1986, a 17 anni.
vinse un importante torneo internazionale a Tallin. Nel 1987 giunse
secondo nel Campionato Mondiale Giovanile, del quale era il favorito, e nello stesso anno vinse il torneo di L'vov (Leopoli).
Nel torneo di Linares del 1989 compí la prodezza di occupare il
primo posto davanti a Karpov e la sua definitiva consacrazione si
verificò nella stessa città andalusa nel 1991, giungendo primo da solo, davanti a Kasparov e Karpov che battè nei confronti individuali, Jusupov, Salov, Speelmann, Beliavskij, Ljubojevie, Gelfand,
(Gurevitch, Anand e Kamskij. Fu uno dei tornei più forti di tutti i
tempi (categoria 17). Successivamente subí alcuni insuccessi: occupò il terzo posto nel torneo internazionale di Tarrasa, 1991, vinto dal britannico Michael Adams, e fu eliminato da Arthur Jusupov nelle lotte per la Candidatura dello stesso anno. Ivancuk è un giocatore straordinario, che unisce a una profonda
conoscenza degli aspetti strategici, una visione tattica, sicura e penetrante. Quando si profilava come una promessa di straordinarie possibilità,
I'ex campione mondiale Anatolij Karpov, che fu suo maestro, disse:"sarà campione del mondo, se i nervi glielo consentiranno".
Infatti il tallone d'Achille di questo giovane di cosí notevole talento sta nel sistema nervoso che controlla con molta difficoltà.
Sono famosi i suoi sfoghi nervosi tanto se sta vincendo quanto se sta perdendo: in un'occasione dopo aver commesso un errore cominciò a picchiare la testa in modo violento contro un muro e un'altra volta passeggiando per la sala mentre il suo rivale pensava
alla mossa da fare fece sobbalzare tutti premendo il campanello
con il quale l'arbitro indica l'inizio delle partite. A Siviglia durante
una passeggiata cadde improvvisamente al suolo svenuto perchè
un cane gli aveva abbaiato da dietro un'inferriata. e alla cerimonia
di chiusura del torneo di Linares 1989 che aveva vinto cominciò
a cantare a squarciagola canzoni della sua terra. Tutto ciò resterebbe confinato nell'aneddotica se Vasilij conservasse
il controllo dei nervi durante la partita; ma non è cosi. Spesso "cede" nell'ultima parte del gioco quando il tempo preme e la tensione diventa insopportabile. A volte riesce a controllarsi; ma altre volte crolla e perde partite che mai avrebbe dovuto perdere. Il suo principale nemico sta quindi in se stesso nello scarso controllo che è in grado di esercitare sulla sua fragile struttura nervosa. Questa è
l'incognita, la principale incognita che il futuro, il solo che possieda
la risposta, rivelerà.
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