Nell'inverno del 1928 mi sono preparato per gli esami del "VUZ", in agosto ho sostenuto gli esami al Politecnico, ma mi hanno liberato dagli impegni dello studio soltanto nel febbraio del 1929. Tuttavia ho fatto in tempo a superare tutti i colloqui e, quando sono stato promosso al secondo anno, dopo una permanenza di sei settimane nel campo militare studentesco nei pressi di Novgorod mi sono recato a giocare ad Odessa il successivo campionato dell'URSS. Nei quarti di finale ho ottenuto una facile vittoria, in semifinale sono crollato. Il duro regolamento, la cattiva alimentazione, il surmenage, l'insufficiente preparazione non potevano non influire... Finalmente, nella primavera del 1930 ho avuto l'occasione di giocare nel "puro" torneo magistrale di Leningrado (in precedenza anche nel Campionato dell'URSS io mi sono incontrato sia con i maestri ed anche con gli scacchisti di 1a categoria), e per di più in che torneo! Nel novero dei concorrenti c'erano anche P.Romanovskij, G.Levenfisch, Il'in Zenevskij... Io ho ottenuto il primo premio, che per i tempi attuali era più che modesto, un orologio scacchistico tedesco. Esso ha lavorato non poco, quando negli anni successivi io ho giocato delle partite di allenamento. All'inizio del torneo dopo un gioco teso anche non privo di errori, la partita con V.Ragozin (n°24) fu aggiornata in una posizione per me molto difficile. Mi ha salvato una profonda analisi, per mezzo della quale sono riuscito a trovare delle possibilità di patta. Ragozin non si è raccapezzato nella tranquilla situazione ed ha perso... La strada verso la vittoria nel torneo era aperta. Se nell'autunno del 1924 io sono riuscito a superare degli scacchisti poco qualificati, nella primavera del 1926 degli scacchisti di 1a categoria, però nella primavera del 1930 già riuscivo a surclassare i maestri. E' curioso il fatto che l'ascesa sul primo gradino ha richiesto un anno, sul secondo 2 anni, sul terzo quattro anni! Quanto più ti trovi in alto, tanto più è difficile restarci l'opposizione diventava sempre più forte. Io ho cominciato ha giocare più di rado, le competizioni esigevano molta forza e per giunta gli impegni all'Istituto assorbivano non poca energia. Soltanto nell'inverno del 1931 ho giocato nel campionato cittadino. Non si è manifestato sostanzialmente niente di nuovo. Facilmente, con grande distacco, ho conquistato il primo posto, ho giocato alcune buone partite. Potevo prepararmi con fiducia per il successivo Campionato dell'URSS, che doveva aver luogo nell'ottobre novembre a Mosca. Il torneo consisteva nella semifinale e nella finale. Nella parte centrale della semifinale io ho perso due partite di seguito, e la partecipazione alla finale era in forse. Ma io mi sono fatto animo, ho inflitto la sconfitta al leader G.Kasparjan (partita n°35) ed, avendo occupato il secondo posto, sono riuscito a raggiungere pur tuttavia la finale della competizione. Ma anche là sono cominciate le avventure. Nel primo turno ho perso con Il'in Zenevskij, nel settimo con V. Sozin. Sembrava che non potessi diventare campione, ma negli ultimi dieci turni ho conquistato nove punti e mi sono distaccato dal mio principale concorrente N. Rjumin. Nuovamente, in un momento critico della lotta sono stato capace di infliggere nella fase finale al mio avversario la sconfitta (partita n°41), cosa che ha determinato il risultato della competizione. In sostanza, questo è stato il primo ed autentico risultato da grande maestro. Kasparjan nella semifinale era primo, nella finale ultimo. Queste sono le vicissitudini del sistema ad eliminazione. Dopo questo successo ho dovuto allontanarmi per un po' di tempo dalle competizioni, era stata spesa molta energia. Oltre a ciò, dovevo occuparmi del lavoro analitico. Il primo libro a cui ho preso parte (su invito di Levenfisch e Romanovskij), è stato "Il match Alechin Capablanca; là io ho commentato quattro partite. Nel bollettino delle partite del Campionato dell'URSS del 1931 ho scritto il commento della metà delle partite, le rimanenti le ho revisionate. Il lavoro analitico era un buon metodo di preparazione per la lotta pratica. Alla fine dell'estate del 1932 c'è stato l'annuale campionato cittadino. Esso è entrato nella storia come quello giocato per la prima volta con l'esenzione dei partecipanti dal lavoro. Esso si è svolto secondo le condizioni abituali per i campionati pansovietici. Io sono riuscito ad ottenere ciò in maniera molto determinata, dato che ritenevo, che soltanto con questo regolamento del torneo era possibile realmente sviluppare l'abilità professionale. Ho avuto la fortuna di giocare una serie di buone partite e per la seconda volta (ma, ahimè, anche per l'ultima) sono diventato campione della città. Dopo di ciò è cominciato il pesante anno scacchistico 1933, io ho giocato in quattro difficili competizioni ed in tutte "sono inciampato" (sebbene i risultati formali siano stati discreti). Così, nel torneo magistrale, svoltosi nella casa dello studente, sebbene io abbia occupato il primo posto, ho perso due incontri (con Romanovskij ed Il'in Zenevskij), cosa che non è stata affatto la logica conseguenza degli avvenimenti svoltisi sulla scacchiera. Nel successivo torneo magistrale di Leningrado mi ha aiutato a condividere con Romanovskij il primo posto soltanto la fortuna sportiva.