PALAZZO GUARINI

La famiglia Guarini, di antichissime origini bolognesi, è documentata a Forlì fin dal 1172. Il palazzo in corso Garibaldi, dai Torelli passato ai Guarini per lascito ereditario, si segnala all'esterno per l'insolito terrazzo d'angolo (cinquecentesco) e per un greve portale del Seicento, unici elementi di spicco in una facciata quasi del tutto priva di partiti ornamentali.
All'interno, un bellissimo cortile del Cinquecento, a pianta quadrata, con tre arcate di portico su ciascun lato sormontate da una loggia a colonnine corinzie. Da notare, nel rispetto di una tradizione assai diffusa in zona, l'uso intensivo del laterizio e, parallelamente, il parco impiego di elementi in pietra scolpita, esclusivamente riservata alle cornici, alle basi e ai capitelli. L'alta qualità di quest'opera architettonica fu motivo, nel secolo scorso, di una iperbolica attribuzione: "Poiché l'architettura di questa parte del palazzo è, come s'è detto, del sec. XVI, ne fu attribuito (pare incredibile!) il disegno al Buonarroti" (Calzini-Mazzatinti).
Al di là del cortile, in asse con l'ingresso, il giardino è dominato da un torre colombaia di insolite proporzioni. Nel palazzo sopravvivono, come ricorda il Missirini, arredi settecenteschi e decorazioni neoclassiche per le quali si avanza il nome di Felice Giani.


 Copyright © 1998/2001 Pound & Star S.r.L., tutti i diritti riservati.

[Avanti]
[Indice]
[Indietro]