CHIESA DELLA MADONNA DEL FUOCO

Venne edificata sul luogo ove sorgeva la casa dall'incendio della quale la tradizione vuole miracolosamente scampata l'immagine della Madonna oggi conservata in Duomo. La prima idea della sua costruzione risale agli ultimi anni del Settecento, quando il g esuita Andrea Michelini ne affidò il progetto all'architetto forlimpopolese Ruffillo Righini.
[CHIESA
6.1
La prima pietra fu posta nel 1797, anno in cui le truppe bonapartiste entrarono definitivamente in Forlì. Il nuovo corso degli avvenimenti politici indusse il Michelini a sospendere i lavori, che poterono riprendere soltanto nel 1815 ma con un diverso progetto, di Luigi Mirri. La chiesina fu ultimata nel 1819. Della primitiva idea del Righini troviamo realizzato solo il minuscolo campanile. La facciata, concava per realizzare una sorta di «invito» nello stretto vicolo, è composta con straordinaria semplicità di mezzi. Nella lunetta sulla porta "Il miracolo dell'incendio", affresco monocromo che nel 1838 il Casali attribuiva ad Antonio Gandolfi. L'interno è un piccolo capolavoro di architettura neoclassica, a pianta centrale segnata agli angoli da lesene ioniche e conclusa da una cupola decorata a cassettoni da Giovanni Garzia. Le scene affrescate alle pareti erano in origine quattro e rappresentavano "La traslazione dello Santa Immagine", "Il terremoto", "La pioggia, "Il sereno". Solo le ultime due restano oggi visibili, le altre essendo state ricoperte (ancora nel secolo scorso) con l apidi commemorative. Sono opera mediocre di Pietro Zampighi.
Risalendo la via Leone Cobelli si tornerà sul corso Garibaldi, all'altezza della casa Garavini (al numero 15), altra opera dell'architetto Luigi Mirri, sicuramente il più interessante esponente del neoclassicismo locale.

6.1 Chiesa della Madonna del Fuoco: la facciata


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