Vartanovic Tigran Petrosjan

Giocatore georgiano (Tbilisi, 17.6.1929). Grande maestro sovietico. Campione del mondo dal 1963 al 1969. La sua carriera scacchistica ebbe inizio nel 1945, quando vinse il campionato della Georgia e si classificò 1°e 3° al campionato federale dei giovani. L'anno successivo al campionato della Georgia si classificò 5° mentre risultò vincitore sia del campionato armeno che del campionato federale dei giovani. Nel 1947 fu 1° e 2° al campionato dell'Armenia (lo stesso risultato ottenne anche l'anno successivo) e partecipò per la prima volta alla selezione per il titolo di campione URSS, classificandosi 5° nel torneo di semifinale. Nel 1949 giunse 2° sia al campionato dell'Armenia che alla semifinale per il campionato URSS; acquisì in tal modo il diritto di accedere al torneo finale, dove però ottenne un piazzamento (16°) modesto. Nel 1950 giunse 3° al campionato di Mosca, 2°- 3° al torneo di semifinale e solo 12°e 13° al torneo finale. A partire dal 1951 i risultati di Petrosjan acquistarono una dimensione di colpo vastissima: 1° al campionato di Mosca, 2°- 3° al torneo magistrale di Tbilisi, 1° alla semifinale e 2°- 3° alla finale del campionato dell'URSS. Con questo piazzamento Petrosjan si assicurò il diritto a partecipare l'anno successivo al torneo interzonale di Stoccolma, dove si classificò 2°- 3°. Nel 1953 giunse 2° a Bucarest e 5° al torneo dei candidati. In seguito, per un paio di anni, i risultati di Petrosjan non furono più cosi brillanti: nel 1954 fu 4°- 5° sia al campionato URSS che a Belgrado; nel 1955 fu 3°- 6° al campionato URSS e 4° al torneo interzonale di Goteborg. A partire dal 1956 i risultati divennero invece di nuovo eccellenti, al punto che non pochi pronosticarono la sua candidatura al titolo mondiale: 3°4° al torneo dei candidati di Amsterdam, 1° alla semifinale URSS, 1°- 2° al campionato di Mosca (sconfisse poi Simagin con il punteggio di (+2 =2 - 0). Nel 1957 fu solo 7°- 8° al campionato URSS; in compenso vinse la semifinale per l'accesso al torneo di campionato, dove poi si classifica 2°~ Nel 1958 fu 3°- 4° al torneo interzonale di Portorose; fu questo un risultato tecnicamente molto valido, ma poco promettente ai fini della candidatura al titolo mondiale, non tanto perché Petrosjan non confermò il pronostico che lo voleva vincitore, quanto perché impressionò il gioco messo in evidenza dal vincitore e futuro campione del mondo, Tal. E infatti l'anno successivo, sebbene avesse colto nel campionato dcll'URSS una chiara vittoria (imbattuto e con un punto di vantaggio su Tal e Spasskij), al torneo dei candidati in Jugoslavia, Petrosian, pur giungendo alla fine 3° non fu mai in lizza per la conquista della vittoria finale. A partire dal 1960 Petrosjan cominciò a giocare più spesso all'estero; in quell'anno fu 1o2° a Beverwijk e 1° a Copenaghen, mentre al campionato URSS si classifico 2°- 3° . Nel 1961 fu 2° a Zurigo e 3°- 4° a Bled, mentre al campionato URSS di nuovo fu 1°, questa volta però con una sconfitta. Con il 1962 Petrosjan si accinse a ritentare la scalata al titolo mondiale; questa volta sul suo cammino egli trovò Fischer, vincitore travolgente del torneo interzonale di Stoccolma; Petrosjan dovette contentarsi del 2°- 3° posto. Ma a Curacao; lo stesso anno, Fischer non superò la coalizione dei sovietici e Petrosjan, sia pure a stento (mezzo punto di vantaggio sul duo Keres<-geller), conquistò il diritto a sfidare Botvinnik per il titolo mondiale II match si svolse nel 1963 e si concluse con la netta vittoria di Petrosjan con il punteggio di 12 l/2 - 91/2 (+5 = 15 -2) . Nello stesso anno a Los Angeles fu 1°- 2° lo stesso risultato ottenne l'anno successivo a Buenos Aires. Una volta conquistato il titolo mondiale, il gioco di Petrosjan divenne un po' impacciato, quasi come se il campione del mondo avvertisse oltre misura il peso del titolo; certo è che i suoi risultati furono inferiori alle attese: nel 1965 3° a Zagabria e 2°- 3° a Erevan; nel 1966 sconfisse di stretta misura Spasskij con il punteggio di 12 1/2 11 I/2 (+4 =17 -3) e fu 2°- 3° a Venezia, ma fu solo 6°- 7° a Santa Monica e 9°- 12° a Mosca; nel 1968 fu 23° a Bamberg, 1°- 2° al campionato di Mosca, 4° a Palma di Maiorca. Nel 1969 Petrosian non riuscì a respingere l'assalto al titolo portatogli di nuovo da Spasskij perdendo il match con il punteggio di 12 1/2 - 10 1/2 (+4 =13-6). Successivamente Petrosjan ha vinto il campionato URSS del 1969 (dopo spareggio con Polugaevskij) e si è classificato nello stesso anno 2° a Palma di Majorca. Nel 1970 è stato sconfitto da Fischer con il punteggio di 3: 1 (+0 =2 -2) nell'incontro Resto del mondo contro URSS; nello stesso anno si è classificato 6° a Rovinj. Nel 1971 ha superato Hubner ( + 1 = 6 {)) nel match per la selezione del candidato al titolo mondiale; successivamente ha sconfitto Korcnoj con il minimo scarto, qualificandosi per il match finale contro Fischer. Giocatorc terribilmente preciso e metodico, Petrosjan e conosciuto per aver restaurato il mito dell'imbattibilità dopo Capablanca. Pochissime sono le sconfitte da lui subite nei tornei a partire dal 1951, e addirittura nessuna nelle numerose edizioni delle Olimpiadi, alle quali ha preso parte. Questo aspetto dello stile di Petrosjan è tutt'altro che positivo, se si tiene conto che tali straordinari risultati sono talvolta il prodotto di una impostazione di torneo troppo programmata, e quindi di un gioco troppo arido. Si può dire che non esiste una sola partita di Petrosjan in cui egli abbia deciso di giocare il tutto per tutto, per tentare di vincere e migliorare cosi la sua posizione in classifica; assai spesso, invece, egli è ricorso alla politica del quieto vivere o, contentandosi di giungere nei tornei imbattuto al secondo o anche al terzo posto, invece che affrontare rischi e ricercare a tutti i costi la vittoria finale. Questo gioco costante in sicurezza fa si che le partite di Petrosjan siano tecnicamente impeccabili ma prive di momenti emozionanti, metodicamente esemplari ma esteticamente aride. Una dettagliata biografia su Petrosjan e stata scritta da Vasiljev; il libro, pubblicato nel 1969 alla vigilia del secondo match contro Spasskij, contiene anche 40 partite, commentate da Suetin.

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