Akiba Kivelovic Rubinstein
Giocatore polacco (Stawisk, 12.12.1882 - Anversa,
14.3.1961). Grande maestro. Dopo aver iniziato studi teologici,
presto li abbandonò per darsi agli scacchi. Nel torneo
nazionale russo del 1903 a Kiew si classificò 5°,
davanti a Znosko, Borovski e altri 13 partecipanti. Dopo tre anni,
conseguì a Ostenda un importante successo, ottenendo il
3° premio nel torneo a gironi del 1906, davanti a Burn, Bernstein,
Teichmann, Marshall, Janowski, Perlis. Da allora passò
di vittoria in vittoria. riuscendo 1° a Lòdz (1906)
due tornei , Karlsbad (1907), Lòdz (1908), Wilna (1909
e 1912), S. Sebastiano (1912), Pistyan (1912), Varsavia (1917),
Triberg (l921), Vienna (1922), Hastings (1922-23), Southport (l924),
Lòdz (1927), Rohitsch (1929). Divise il 1° premio
con Bernstein nel grande torneo di Ostenda del 1907 davanti a
ventotto maestri; giunse 1°, con Lasker nel torneo in memoria
di Cigorin a Pietroburgo del 1909, davanti ad altri diciassette
partecipanti; 1° con Rotlevi, a Varsavia nel l910; 1°
con Duras, a Breslavia nel 1912; 1° con Lowtzky a Varsavia nel 1916;
1° con Nimzowitsch a Marienbad nel 1925. Riuscì 2° in
importanti tornei, quali quello panrusso di Pietroburgo 1906, in cui divise il
secondo posto con Bljunnenfeld. Fu di nuovo 2° a S. Sebastiano 1911; a
Berlino 1918 nel torneo riservato ai grandi maestri in cui giunse 2°
dopo Lasker; a Stoccolma nel 1919; 2° a Goteborg nello stesso
anno 2° ad Hastings nel 1922; 2° a Berlino nel 1924,
2° a Baden-Baden nel 1925- 2° a Berlino e ad Hannover
nel 1926; 2° a Budapest nel 1929. A Sanremo nel 1930 giunse
3° dopo Alechin e Nimzowitsch, precedendo Bogoljubov, Yates
e altri undici maestri. Professionista degli scacchi sostenne
molte sfide, tutte concluse vittoriosamente, salvo un primo match
pari con Salwe nel 1903. Nello stesso anno riuscì a battere
lo stesso Salwe per 5 a 3 e due patte; successivamente vinse due
volte Marshall e di nuovo Salwe nel 1908, e poi Teichmann , Mieses
, Flamberg, Schlechter, Landau. Di stretta misura, vinse anche Bogoljubov
a Stoccolma nel 1920 (+5 =3 -4). Verso la fine della sua vita
fu afflitto da frequenti crisi nervose, per le quali dovette essere
ricoverato in case di salute. Ad aggravare lo stato depressivo
di Rubinstein non poco influì l'amarezza di non aver potuto
disputare un match per il titolo mondiale, pur essendone stato
riconosciuto degno. Non lasciò importanti scritti, ma le
sue partite furono analizzate e commentate dai maggiori teorici
di tutto il mondo.
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