BIBLIOGRAFIA


Michajl M. Botvinnik


Lavori critici ed analitici vol. 1° 1923-1941
Dedica: Alla mia cara Gajane.
Dal "Giornale scacchistico" di Cigorin alle falde dell'Olimpo scacchistico

Sessanta anni fa, nel settembre del 1923, io sono venuto a sapere che al mondo esiste il gioco degli scacchi. Da quel tempo io ho dovuto anche pensare, e ciò si è trasformato in "professione". Di qualsiasi cosa io mi sia dovuto occupare degli scacchi, dell'elettrotecnica, oppure della cibernetica, io ho sempre pensato, contando sulle mie proprie deduzioni, e, probabilmente, in questa professione ho conseguito una qualificazione abbastanza elevata. In questo libro (si presume che ad esso ne seguiranno degli altri) sono state raccolte 120 partite, giocate nel periodo prebellico. Le partite sono state scelte in base ad una selezione abbastanza severa e, sebbene esse non siano uguali per importanza, a mio parere, nel libro non ci sono partite deboli. Esse, di regola, non sono impeccabili, ma quando sulla scacchiera si svolge una vera battaglia, è difficile evitare gli errori. Dopo che un amico di mio fratello, Leonida Baskin mi ha spiegato come si gioca a scacchi, io ho cominciato a cercare dei compagni di gioco nella mia classe. Nell'autunno del 1923 ho preso parte per la prima volta ad un torneo scolastico ed ho giocato in modo poco felice: ho raccolto circa la metà dei punti. Di questo torneo mi sono rimasti dei vaghi ricordi. Ricordo soltanto che noi giocavamo dopo le lezioni nella mensa scolastica. Dalle partite ricavavo un certo senso di insoddisfazione. Nonostante tutti i miei sforzi, i miei avversari mi sconfiggevano abbastanza spesso: essi avevano più esperienza e conoscenza. Non ricordo esattamente, chi allora fu il primo, probabilmente, Grigorij Abramovic oppure Vitalij Miljutin. Vitalij Miljutin frequentava l'ultimo anno di scuola, mentre Grigorij Abramovic aveva già terminato la scuola; egli era membro del circolo scacchistico di Pietroburgo e possedeva la terza categoria. Tutti noi nutrivamo nei suoi confronti il massimo rispetto. Nella scuola in quel periodo si stavano verificando notevoli cambiamenti. Era stata organizzata la cellula del Konsomol, cominciava ad uscire il giornale murale, si organizzavano riunioni, delle serate. Se in precedenza dopo le lezioni gli studenti solitamente se ne tornavano a casa, adesso spesso si trattenevano, si occupavano di attività sociali, nel circolo politico, di sport (generalmente giocavano a basket) ed anche di scacchi. Tra gli studenti di Leningrado gli scacchi a quel tempo cominciarono a godere di grande popolarità. Quasi in tutte le scuole si svolgevano tornei; gli incontri a squadre tra le scuole erano eventi abituali. La nostra 157a scuola non rappresentava un'eccezione. quasi in tutte le classi degli ultimi anni si organizzavano tornei. Nella nostra classe dopo le lezioni Shura Orlov, Vitalij Tabacinskij ed io, due tre volte alla settimana combattevamo immancabilmente alla scacchiera. Tuttavia questi incontri non potevano più soddisfarmi. Io sapevo a memoria il "Giornale scacchistico" di M.I. Cigorin dal 1876 al 1877 e riuscivo a sconfiggere facilmente i miei avversari. Appena uscivano le pubblicazioni del manuale delle aperture di N. Grekov e di V. Nenarokov, io li compravo immediatamente, tutte le rubriche scacchistiche dei giornali venivano da me minuziosamente studiati. Mi sono avvalso anche dell'arrivo a Leningrado dell'ex campione del mondo Em. Lasker: Io ho trascritto ed analizzato tutte le partite della tournée di Lasker, le mie conoscenze aumentavano.