Il suo libro...










Brevi cenni biografici

Khalida Messaoudi, nata nel 1958, di origine cabila, laureata a pieni voti alla Scuola normale superiore di Algeri, per anni insegnante di matematica in due licei di Algeri, vive dal marzo 1993 in semi-clandestinità nel suo paese, perchè condannata a morte dal movimento islamista.
Dopo ripetute minacce lanciatele pubblicamente dagli altoparlanti delle moschee controllate dal FIS (Fronte Islamico di Salvezza) nel marzo '93 - passato alla storia come "marzo nero" a causa dell'assassinio dei primi intellettuali algerini - Khalida sfugge fortunosamente ad un agguato.
Il 12 giugno '93, una lettera col timbro del Movimento per lo Stato Islamico (MEI) e con la firma di Said Makhloufi, formalizza la sua condanna a morte. L'anno successivo, in seguito ad un attentato dinamitardo contro la marcia dei democratici del 29 giugno '94, viene ferita ad una gamba.

L'attentato provocò due morti e decine di feriti ma non fermò i manifestanti che continuarono a marciare.

Khalida è una protagonista storica del movimento di rivendicazione dei dirtti civili per le donne in Algeria. Nel 1985, a pochi mesi dall'adozione (giugno '84) del Codice della famiglia - ribattezzato "codice dell'infamia" perchè fa delle algerine delle minori a vita - fonda e presiede la prima associazione indipendente di donne algerine:
l' "Associazione per l'uguaglianza tra l'uomo e la donna davanti alla legge".

Nel 1989, quando lo stato riconosce il multipartitismo e la libertà di associazione, da vita all' "Associazione indipendente per il trionfo dei diritti delle donne" (AITDF), che si batte per la revisione della legge elettorale che consentiva al marito la possibilità di votare per conto della moglie.

E' stata la principale organizzatrice delle Assise Nazionali delle Donne Democratiche che riunirono ad Algeri, il 18 gennaio 1996, 450 donne da tutte le regioni del paese e che costituirono l'associazione RA.C.H.D.A. - Rassemblement Contre la Hogra* et pour le Droits des Algériennes - (* hogra è un termine dell'arabo algerino che ingloba la nozione di ingiustizia, disprezzo, arbitrarietà).

RA.C.H.D.A. è fra le promotrici della campagna "Un milione di firme" attivata per modificare il Codice della famiglia tuttora in vigore in Algeria.

Vicepresidente del Movimento per la Repubblica e militante del partito Rassemblement pour la Culture et la Démocratie (RCD) che si batte per uno stato laico e per uguali diritti civili per donne e uomini, nelle cui liste è stata eletta deputata alle elezioni legislative del 5 giugno 1997.

Il 17 aprile 1997 Khalida ha ricevuto la cittadinanza onoraria del Comune di Caltabellotta (Agrigento).
E' stata inoltre insignita del primo Premio Internazionale "Alexander Langer" che le sarà consegnato il prossimo 19 ottobre '97, a Città di Castello (PG), nell'ambito della Fiera delle Utopie concrete.

"UNA DONNA IN PIEDI"

"Una donna in piedi" è il libro-intervista attraverso il quale Khalida offre una testimonianza e una interpretazione personale degli ultimi decenni della storia dell'Algeria (in Francia ha venduto 100.000 copie in un anno - "Une Algérienne débout").


[Home] [Successiva] [Pag. Su]