MAUSOLEO DI GALLA PPLACIDIA

Galla Placidia, alla quale è dedicato il mausoleo, era la figlia minore dell'imperatore d'Oriente Teodosio e sorella di Onorio, imperatore d'Occidente. Galla Placidia si occupò attivamente della politica edilizia di Ravenna dal 402 quando, trasferita da Onorio la capitale da Milano a Ravenna, si volle rendere la città degna del suo nuovo ruolo.
La pianta dell'edificio è a croce latina e presenta una leggera quanto anomala caratteristica: i bracci sono impercettibilmente torti verso ovest, con l'effetto di non formare mai angoli precisamente retti; tutto il mausoleo, inoltre, si presenta oggi interrato per circa un metro e mezzo, falsando così la percezione delle sue reali proporzioni, decisamente più slanciate. L'edificio che originariamente era annesso alla Chiesa di Santa Croce da un portico oggi purtroppo scomparso, è fatto risalire attorno al 450.
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All'interno dell'edificio i bracci hanno volta a botte, mentre al centro vi è un largo tiburio da cui si eleva la cupola impostatas su quattro lunettoni; la luce penetra attraverso sette feritoie chiuse da lastre di alabastro, una al centro di ogni braccio - tranne quello dell'ingresso - e quattro sul tiburio.
L'impressione più forte per chi entra è sicuramente data dalla tonalita turchina dominante sui verdi, sui rossi, sugli ori ed i bianchi, che ne punteggiano scintillando la superficie.
All'interno la ripartizione delle superfici della volta crea sei principali aree sulle quali si sviluppa l'apparato iconografico: le volte a botte dei bracci, ornate da volute d'acanto; le volte a botte della navata, decorate con figure geometriche circolari; le lunette dei bracci, su ciascuna delle quali è raffigurata una coppia di cervi che si abbevera; le lunette della navata, con il mosaico del Buon Pastore e il martirio di San Lorenzo; i quattro lunettoni del tiburio con le figure degli apostoli; infine, la cupola con la volta stellata. Nella Cupola del tiburio, infatti, vi è rappresentato un cielo notturno, con la croce centrale e il firmamento di piccole stelle a otto punte, che si dipartono da essa.
Quattro esseri alati, simbolo degli evangelisti nella metafora introdotta da Ezechiele, sostengono idealmente la volta del firmamento; nell'immagine l'aquila e il bue simboleggiano Giovanni e Luca.
Il messaggio che milioni di minuscole pietre lucenti, animate da mani di artisti, costruiscono nel Mausoleo di Galla Placidia è veramente appassionante ed affascinante.In tre dei quattro bracci, in quanto uno è occupato dall'ingresso,sono collocati tre sarcofagi di diversa datazione; secondo la leggenda Galla PLacidia è sepolta nell'arca di fronte all'ingresso, ma è impossibile che sia così perchè Galla Placidia morì a Roma e non fu mai sepolta a Ravenna.
Innalzandosi verso la volta, il tamburo forma quattro lunettoni; su ciascuno dei quali si trovano due figure virili separate da una stretta finestra, chiusa con una lastra di alabastro; ai piedi della finestra è sempre presente una coppia di colombe che si abbevera, mentre verso la sommità del cielo una valva di conchiglia decorata a festoni di perle chiude l'orizzonte.
Sempre in tema di decorazioni si può ricordare quella della navata una fantasia di motivi geometrici e vegetali su fondo blu.
Sopra l'ingresso si trova la raffigurazione del Buon Pastore; il Cristo è visto come un giovane glabro con le insegne della regalità, il manto purpureo e la veste d'oro , circondato da un gregge che si protende verso di lui.
Infine opposta all'ingresso troviamo la raffigurazione del martirio di San Lorenzo; sulla sinistra una teca conserva i quattro Evangeli, sulla destra una figura virile stringe in una mano una croce astile e nell'altra un libro aperto, su cui campeggiano caratteri ebraici; nel centro, al di sotto della finestra, una grande graticola, strumento del supplizio di San Lorenzo, rende riconoscibile la rappresentazione.

2.1 Mausoleo di Galla Placidia


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