LA PROSPERITA'

Durante il suo primo secolo di vita Forum Cornelii fu probabimente d'apparenze modeste; poi, a poco a poco, cominciò ad espandersi oltre la cinta originaria, fino a realizzare quell'ampliamento di cui si è parlato. Ciò avvenne come effetto di ua crescente prosperità economica assicurata al forum dalla fertile campagna circostante. è un fatto, ad ogni modo, che sul finire del primo secolo A.C. Imola aveva assunto un aspetto di notevole floridezza e prosperità.

Ciò si può dedurre senza incertezze da diversi elementi. Uno è il numero notevole di pavimenti a mosaico ritrovati nella zona urbana, indice di agiatezza e benessere. Un altro segno è l'esistenza dell'anfitreatro e le sue dimensioni. Non tutte le città della regione ebbero un anfitreatro, anzi furono assai poche: Rimini, Ravenna, Bologna, Piacenza e Forum Cornelii. Averlo posseduto, quindi, è già un indizio di benessere economico e di ricchezza demografica, rispetto ad altre città che non poterono permetterselo.

L' anfiteatro è di 108 metri per 80 capace di 15.000 spettatori, situato alle porte di una cittadina di quattro o cinquemila abitanti, è la prova che la cittadina ha un'economia florida e che i suoi dintorni sono popolosi e godono anch'essi benessere.

Un altro elemento ancora è il numero elevato di fornaci, attestato dalle marche di fabbrica riscontrate nei mattoni d'età romana che a diverse riprese sono venuti alla luce. Se si trattava di fornaci esistenti sul luogo, bisogna dire che esse, per una cittadina di alcune migliaia di abitanti, erano molte. Se quelle marche non provano l'esistenza in luogo di altrettante fornaci, ma si debba ammettere che alcune di quelle marche siano da attribuire a laterizi importanti, la conclusione è la stessa. Una cittadina che, oltre a smaltire al produzione di alcune fornaci locali, ha bisogno di importare laterizi da altre forestiere, è senza dubbio una cittadina nella quale si costruisce intensamente. E questo sarà da collegare alla precedente ipotesi di un cospicuo ampliamento urbanistico della città. Un altro elemento è l'estensione di due case le cui fondamenta sono state ritrovate e misurate dagli archeologi: l'una nel viale Rivalta, l'altra in via S.Pier Grisologo. Le misurazioni hanno dato tanto per l'una che per l'altra la superficie di circa 500 metri quadrati: superficie notevole, che fa pensare a case padronali di persone assai agiate.

Infine, nell'esplorazione eseguita nel 1929 entro la cavea dell'anfiteatro, si trovarono numerosi frammenti di marmo di diverse qualità: frammenti marmorei sono stati rinvenuti qua e là in altri scavi; nel centro della città, esiste ancora, sotto il piano attuale della piazza Matteotti, un pavimento marmoreo ampio quanto la piazza. Dunque in Imola non ci si accontentava dei laterizi locali: si costruiva in mattoni, ma si importava marmi per rivestire e pavimentare gli edifici. L'indizio massimo è tuttavia fornito dall'ampiezza e dalla fertilità dell'agro imolese. Imola era un forum, e per conseguenza era economicamente condizionata dal suo agro. Poichè le dirette testimonianze di Polibio, di Strabone, di Plinio il Vecchio ci assicurano che quell'agro era fertile e produttivo, possiamo concludere che Forum Cornelii era un prosperoso mercato.

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