IMOLA ROMANA

Possiamo ora vedere quale fosse la struttura e l'aspetto della città nel momento della sua massima estensione. Essa era un forum, quindi nel suo centro esisteva un foro cioè una piazza porticata, che serviva da raduno e da mercato per le contrattazioni dei coloni che vi affluivano dalla campagna. Intorno al foro vi erano gli edifici pubblici, senza i quali un forum romano era impensabile. Anzitutto qualche tempio, poi una basilica, cioè un ampio edificio o salone coperto, destinato all'amministrazione della giustizia e alla contrattazione degli affari, anch'essa proporzionata all'importanza del forum. Poi una curia, cioè - si direbbe oggi - il palazzo del Municipio, per gli uffici amministrativi e le riunioni dei funzionari municipali.

Oggi tutto fa credere che questo centro amministrativo, religioso e commerciale di Imola antica si trovasse dove oggi è la piazza Caduti per la Libertà e nelle sue adiacenze. In qualche altra parte della città ma assai probabilmente presso il centro vi erano le terme, poichè in tutti i fori romani il centro si è trovato fornito di questo e di altri servizi igienici. Lungo la via Emilia, sia verso Bononia sia verso Faventia, fuori dell'abitato, come fu sempre uso dei Romani, si trovavano le zone cimiteriali. La loro esistenza nei due punti indicati è certa, attestata da ritrovamenti archeologici antiche e recenti. Dei due cimiteri il maggiore era probabimente quello dalla parte di Bologna, poichè nella zona di Croce Coperta si sono trovate tombe romane sparse su largo spazio. Ad una delle due estremità del decumano massimo, o nel punto in cui la via Emilia si immetteva nell'abitato, o nel punto opposto in cui ne usciva, si trovava la mansio, ossia il luogo di tappa per i viaggiatori. Considerata la distanza di Forum Cornelii da Faenza e da Claterna, e tenuto conto dell'ordinamento regolare che fu data al tempo di Augusto alle poste imperiali, è certo che Forum Cornelii era una mansio.

Ora, l'esistenza di una masio implicava sul luogo l'esistenza di scuderie per i cavalli del cambio, di un albergo o luogo di ristoro per i viaggiatori, e infine l'esistenza di una caserma o corpo di guardia per la piccola guarnigione, alla quale era assegnata la vigilanza sul tratto di strada tra l'una e l'altra tappa. Tutto ciò si trovava probabilmente dalla parte di Faenza, tra il Santerno e l'ingresso della città, poichè è più verosimile che quei servizi fossero collocati all'ingresso del forum per chi proveniva da Roma.

Dall'altra parte, a pochi metri dall'uscita di città della via Emilia, e adiacente a questa, sulla destra per chi andava verso Bononia, si trovava l'anfiteatro. Il paesaggio doveva essere assai simile a quello odierno. A sud le colline digradanti verso la città a nord la pianura, divisa dalle strade del centuriato in una regolarissima scacchiera di poderi e accuratamente coltivata. La sola differenza doveva consistere in una più fitta vegetazione arborea e forse in qualche folta macchia di alberi, specialmente sulla collina. Sempre in collina dovevano scorgersi alcune ville-fattorie. Il Santerno scorreva dove scorre ora: lo dimostra l'esistenza del ponte romano detto delle lastre. Un altro ponte doveva trovarsi lungo la via Emilia, molto probabimente dove si trova quello odierno. Sul Castellaccio esisteva una borgata, residenza di un nucleo superstite della popolazione pre-romana del luogo.

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