PIRATELLO

La Basilica del Piratello è un luogo caro a tutti gli imolesi. Vicino alla chiesa (opera di Gian Francesco Iob e Andrea Gurerio) e al convento dei frati francescani riposano coloro che sono vissuti prima di noi. Perchè "Piratello"? La storia è interessante. Bisogna ritornate ai tempi di Caterina Sforza. Prima della storia c'è un racconto tramandatoci dalla voce del popolo. In un gelido giorno di marzo degli anni Ottanta del '400 un uomo pio, pieno di fede, se ne andava pellegrino da Cremona, penso sua città d'origine, a Loreto, per rendere omaggio alla Madonna. A quei tempi molti altri si comportavano allo stesso modo. Il nostro uomo, Stefano Mangelli, a tre chilometri da Imola, accusò segni di stanchezza e nulla gli parve più opportuno che fermarsi all'inizio di una straduccia, sfociante sulla via Emilia, che s'infilava nel verde verso la collina. Notò un pilastro fiancheggiato da un pero, un piccolo pero, che nel nostro dialetto si dice "piradsl", da cui deriva Piratello. Nel pilastro, alto circa un metro, c'era una nicchia che custodiva l'immagine della Madonna con il bambino in braccio. Mangelli si inginocchiò e cominciò a pregare. Fissava incuriosito la nicchia e si sentì chiamare per nome. Sorridendo, la Madonna gli disse di andare a Imola e di avvisare le autorità e il popolo che desiderava essere venerata in quel luogo, meglio se protetta da un riparo. Gli diede un mazzo di rose (che ancora non si erano viste a causa del freddo), nel caso che qualcuno non gli avesse creduto. Stefano si levò in piedi e corse a Imola. Rovesciò sul tavolo del governatore le rose avute dalla Madonna e raccontò ai maggiorenti l'accaduto. Andò pure dal vescovo Giacomo Passarella e ripetè il racconto. Presto la straordinaria notizia fece il giro della città. Si formò una folla di gente curiosa e un poco esaltata, che, insieme ai religiosi, ai magistrati e allo sbalordito pellegrino cremonese, raggiunse il Piratello.

L' apparizione potrebbe essere avvenuta il 27 marzo 1483. Il nome di Stefano Mangelli appare per la prima volta in un atto notarile del 17 ottobre 1492 ed è l'unico documento che ne fa menzione. Nel 1489 Caterina Sforza venne a Imola e raggiunse il Piratello per ringraziare la Madonna dello scampato pericolo (le avevano ammazzato il marito, però). Insieme agli anziani di Imola indirizzò una supplica a Innocenzo VIII affinchè concedesse la facoltà di edificare una chiesa e un convento, dove i frati potessero custodire la sacra immagine e celebrare i riti. La bolla fu emessa poco dopo e il Beato Geremia Lambertenghi diventò il primo superiore della comunità dei frati francescani. Quando Cesare Borgia giunse a Imola sul finire del '499, i due terzi della chiesa erano già fatti. Il Santuario fu elevato a Basilica minore da Pio XII nel 1954. è monumento artistico di notevole valore. Vi si trovano tele della scuola del Guercino. La stessa imagine della Madonna, detta del Piratello, è opera di pregevole fattura. Altri dipinti sono di Agostino Tofanelli (1814) e di Ludovico Cremonini (1885). Di pregio sono pure le vetrate e il bellissimo paliotto dell'altare maggiore, opera del romano Pietro Quatroli (1882).


[Queen Home] [Le Citta'] [Business.it] [Web4you] [Internet]


 
Copyright © 1998/2001 Pound & Star S.r.L., tutti i diritti riservati.
[Avanti]
[Indice]
[Indietro]