SAN CASSIANO

L' originaria chiesa cattedrale, dedicata al primo martire cristiano di Imola, fu edificata, dopo l'abbandono e la distruzione del Castello di S. Cassiano, verso la fine del XII secolo, quand'era vescovo Enrico, in un terreno chiamato "Montale". I lavori vennero finiti nel 1271-72, essendo vescovo Sinibaldo. Il campanile, iniziato intorno alla metà del Quattrocento, venne completato verso il 1483, senza escludere qualche successiva modifica. L'antica facciata, opera di Bartolo Veneziano, era d'ordine toscano, dorico, ionico e composito; essa fu completamente rifatta nel 1849 su disegno del bolognese Filippo Antolini. La primitiva chiesa pare fosse simile, anche se di dimensioni più piccole, al duomo di Modena.

Pure l'edificio della chiesa venne rinnovato su progetto dell'architetto Cosimo Morelli tra il 1763 e il 1782, quando era vescovo di Imola il cardinale Giovanni Carlo Bandi, zio, per parte di madre, di Pio VI, papa Giovanni Angelo Braschi. Il duomo fu consacrato dallo stesso Pio VI in occasione del suo viaggio di ritorno da Vienna, dove aveva incontrato l'imperatore d'Austria Giuseppe II.

Nel 1900, essendo vescovo Francesco Baldassarri, su disegno dell'ingegnere Remigio Mirri, imolese, e grazie a una precedente sovvenzione del cardinale Gaetano Baluffi, vennero rinnovati con marmi il pavimento e le scalinate di epoca morelliana, già in cotto; furono sostituite pure le balaustre lignee, fiancheggianti le due scalinate centrali che portano al presbiterio, con nuove di marmo; fu rifatto il sagrato davanti alla chiesa. All'interno della cattedrale si conservano due sarcofagi dell'antica cappella Alidosi, che si trovava prima dei rifacimenti dal lato sinistro dell'altare maggiore. Nella cripta si trovano tre urne marmoreee di Giuseppe Mazza, eseguite nel 1698-1704, che raccolgono le reliquie di S. Vassiano, S. Pietro Crisologo e dei santi Proietto e Maurelio.

S. Pietro Crisologo, imolese, fu arcivescovo di Ravenna nel V secolo. Venne forse per l'ultima volta a Imola per rendere omaggio alla tomba di S. Cassiano, portando ricchi doni: tradizione vuole che in questa occasione qui morisse, sorretto dal vescovo S. Proietto. L'immagine del Crisologo si vede in una piccola tela, esposta nella cappella della tomba, opera attribuita al pittore imolese Giuseppe Righini. Al centro del presbiterio della cripta c'è la tomba del cardinale Giovanni Carlo Bandi e di alcuni altri vescovi imolesi. In un loculo, sempre nella cripta, sono raccolte le spoglie di Girolamo Riario, primo marito di Caterina Sforza, ucciso a Forlì il 14 aprile 1488 in una congiura al palazzo ordita dagli Orsi con l'appoggio degli Ordelaffi e dei Medici.

Ritorniamo all'interno del Duomo. Sono da segnalare: la fonte battesimale di scultore toscano del primo Cinquecento; un affresco del secolo XV raffigurante una Madonna col Bambino detta Delle Laudi; un Crocifisso ligneo, dipinto dall'imolese maestro Marco Cattani nel 1524. Degni di essere ricordati sono ancora un quadro dell'Assunta attribuito a Iacopo Bertolucci e la statua dell'Immacolata di Filippo Scandellari, proveniente dalla ex chiesa di S. Francesco.

Nel "Tesoro" si conservano la Patena di S. Pietro Crisologo, bellissima opera in argento del secolo XI sostenuta da un piedistallo del secolo XVI, il Braccio di S. Cassiano in argento e oro, dono di Lippo Alidosi, vicario pontificio e capitano di Imola; la Teca di S. Cosma, costituita da due parti: la base con firma dell'orefice fiorentino Romolo Senuccio e il capo con richiami alla argenteria imperiale di Praga (fu donato da Beltrando Alidosi nel 1387); il Reliquiario di S. Donato e S. Pietro Crisologo in rame dorato del 1509 e il Reliquiario di S. Pietro Crisologo, opera di Battista Marcio, imolese, del 1547. Sul fondo dell'abside si impone maestoso il grande quadro raffigurante Il martirio di S. Cassiano del pesarese Pietro Tedeschi; sotto gira tutt'intorno il Coro ligneo, con i suoi stalli che sembrano monumenti, eseguito su disegno dell'artista imolese Girolamo Zamboni. Rezio Buscaroli adombra la possibilità che lo Zamboni possa essere anche l'esecutore.

Nelle stamze del "Capitolo" sono conservati antiche documenti, pergamene dal 964 al 1700, lettere di Caterina Sforza, bolle papali e corali miniati di un anonimo della scuola ferrarese-emiliana della seconda metà del Quattrocento. Nella sagrestia vi è il notevole dipinto Gesù crocifisso e la Maddalena, attribuibile - secondo il Buscaroli - al pittore Giuseppe Ferretti durante la sua giovinezza. Sulle pareti di due stanze sono appesi dipinti con le immagini di numerosi vescovi e cardinali di Imola. Il duomo di S. Cassiano è Basilica minore dal 1981.


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