DI CREDI

LORENZO DI CREDI
(Firenze 1456 - Firenze 1537)


Scolaro e collaboratore di Verrocchio, che lo nominò suo erede, Lorenzo di Credi fu sempre devotissimo al maestro, traendo da lui il disegno incisivo fuso con lo studio dello sfumato e delle velature, desunte da Leonardo da Vinci, anch'egli allievo del Verrocchio. La sua abilità pittorica raggiunse presto livelli di grande virtuosismo: la sua bottega riscosse a Firenze un'enorme successo e stima da parte dell autorità. Giorgio Vasari, pur riconoscendo la grande perizia tecnica del pittore, gli rimproverò però di essere fin troppo diligente e "pulito" nell'esecuzione delle sue opere, che, secondo quanto riporta nelle sue "Vite", rischiavano di scadere in mestiere. La tavola (cm 75 x 54) conservata a Forlì fu donata al museo dal conte Carlo Cignani nel secolo scorso. Inizialmente indicata come "ritratto di Caterina Sforza di Lorenzo di Credi" , definizione poi considerata arbitraria dai critici, che riconoscono nell'abbigliamento della donna caratteristiche tipicamente fiorentine.

[Ritratto


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