CHIESA DI SAN SALVATORE IN VICO

Ettore Casadei ricorda che fonti documentarie permettono di datare al 1257 la costruzione delle prime strutture del monastero dei Camaldolesi. La chiesa fu completamente rifatta nel 1546 ma ebbe la facciata, su disegno di Giuseppe Antonio Soratini, soltanto nel 1760. All'epoca delle soppressioni napoleoniche (1797) chiesa e convento passarono sotto la giurisdizione del Demanio, che vi stabili il depositi delle opere d'arte e degli archivi sottratti agli istituti religiosi soppressi. Tornati, con la restaurazione, in possesso dei monaci, i locali furono di nuovo espropriati dopo l'Unità, per essere adibiti a casa di riposo. All'inizio del secolo la chiesa era utilizzata dallo scultore Bernardino Boifava come atelier. La bella facciata in mattoni con portale e capitelli in pietra appare manomessa rispetto alla situazione che ci tramanda un'incisione del fondo Piancastelli: oltre alle guglie laterali e ai pinnacoli sulla sommità del frontone, mancano oggi le nicchie laterali poste in origine entro gli arconi del registro inferiore. [Chiesa
9.1
Di fronte alla chiesa, il minuscolo Oratorio della Madonna della Tosse, modesta costruzione che si vuole realizzata nella seconda metà del Cinquecento.

9.1 Chiesa di San Salvatore in Vico: facciata


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