CHIESA DELLA SS. TRINITA'

Costruita negli anni 1782-88 su progetto di Francesco Baccheri da Lendinara, sorge sul luogo di una primitiva chiesa risalente al IV-V secolo, tradizionalmente indicata come prima cattedrale di Forlì. Secondo quanto testimoniano le fonti, per&ograv e;, l'orientamento dell'edificio originario era inverso rispetto a quello attuale.
[Chiesa
10.1
A lato della facciata, nel fianco lungo via della Ripa, resta, dell'antica costruzione, il campanile trecentesco, cui nel 1938 sono state aggiunte le cinque cuspidi. L'interno è a una sola navata, con quattro cappelle per lato. Ai lati dell'ingresso si trovano in due nicchie una pila in marmo rosa che si vuole ricavato da un'ara antica (a destra) e l'antico scranno episcopale in marmo greco, p er tradizione appartenuto a S. Mercuriale (a sinistra). Nella prima cappella a destra, una mediocre"Addolorata di Giacomo Zampa". Nel pilastro fra questa e la successiva è murato il"Monumento funebre a Giovanna Galli", opera dello scultore romagnolo Gaetano Lombardini. Nella seconda cappella si conserva, in un reliquiario d'argento tardocinquecentesco (normalmente nascosto alla vista), il capo di S. Mercuriale. Nel paliotto dell'altare, un bel tondo a bassorilievo con"La Vergine col Bambino, S. Francesco e angeli", di Giuseppe Foschini. Nella cappella seguente, un crocifisso ligneo quattrocentesco, un tempo nascosto dietro una tela dello Zampa.
Nella quarta,"Il Padreterno in gloria con i Santi Mercuriale, Valeriano, Sebastiano, Grato e Marcello", bel dipinto su tavola di Francesco Menzocchi. Sull'altare maggiore," La Trinità, San Francesco di Sales, San Vincenzo de'Paoli e Giovanna Francesca Fremiot de Chantal", tela di Giuseppe Marche tti. Ai lati, due affreschi monocromi di Pietro Santarelli raffiguranti"San Mercuriale che battezza un neofita" e" San Mercuriale che calpesta il drago". Al Santarelli spettano inoltre gli ovali monocromi distribuiti nelle cappelle. La prima cappella a sinistra contiene una copia del"S. Giuseppe in estasi" di Guido Cagnacci. In quella contigua si conserva un frammento di affresco quattrocentesco detto della"Madonna del Patrocinio", già collocato nel portico d'ingresso della chiesa antica. Sul pilastro fra la terza e la quarta cappella, il Monumento funebre a Domenico Manzoni, di Antonio Canova, sicuramente una delle opere d'arte più celebri della città. Nell'ultima cappella, pala di Giacomo Zampa:"Il Beato Torello da Poppi nel deserto".

10.1 Chiesa della SS. Trinità: interno


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