CHIESA DI SAN FILIPPO NERI

Sul luogo dove, fra il 1642 e il 1668, vennero eretti la chiesa e il convento dei preti Filippini, esisteva in antico il palazzo degli Orsi, fatto atterrare da Caterina Sforza che intese così punire la nobile famiglia, rea di aver preso parte alla congiura che aveva condotto all'assassinio di Girolamo Riario. Di qui il toponimo ancora oggi in uso di «Guasto degli Orsi». L'interno, a croce latina con due cappelle per lato, reca forse la più interessante decorazione ad affresco della città, purtroppo in pessimo stato di conservazione.
La chiesa raccoglieva anche, un tempo, alcuni veri e propri capolavori su tela, trasportati in Pinacoteca nel secolo scorso. Nella prima cappella a destra,"S. Giovanni Evangelista predica ai discepoli", tela di Bartolomeo Gennari. La decorazione ad affresco è opera di una delle più celebri coppie di decoratori del Seicento: il figurista Angelo Michele Colonna e il quadraturista Agostino Mitelli. Sulla parete destra, "S. Giovanni nell'olio bollente"; a sinistra,"S. Giovanni ai piedi della croce" e, in alto, "Cristo con S. Giovanni e i simboli dell'Eucarestia". Sull'altare della seconda cappella si conservò fino al 1863 l'"Annunciazione" del Guercino oggi in Pinacoteca. La sostituisce una copia. La decorazione ad affresco è ancora opera del Mitelli e del Colonna; a destra dell'altare, "La presentazione al Tempio", a sinistra, "La nascita della Vergine". In alto, una rovinatissima "Assunzione". Fiancheggiano l'altare i due barocchi monumenti funebri a Francesco e Vincenzo Corbici (1657). [Chiesa 4.1
L'altare destro del transetto conteneva la cosiddetta "Notte di S. Giuseppe" di Carlo Cignani, nel 1810 trasportata a Brera. Al suo posto appare oggi un "S. Giuseppe con altri santi" di Johann Michael Wittmer. Gli affreschi sono di Marcantonio Franceschini (le figure) e di Tommaso Aldrovandini (gli ornati). A destra, "La Natività di Gesù"; a sinistra "La fuga in Egitto" e in alto "la Gloria di S. Giuseppe". Nei pilastri di sostegno della cupola sono collocate quattro statue di Luigi Acquisti: l'"Umiltà", l'"Amore del prossimo", la"Carità" e il "Disprezzo delle grandezze terrene". Il catino fu dipinto a cassettoni con una finta lanterna a sott'in su da Flaminio Minozzi nel 1770. L'altare maggiore è privo dell'originaria tela di Felice Cignani, trasferita in Pinacoteca alla fine del secolo scorso. Le pareti e la volta della cappella maggiore recano affreschi settecenteschi, opera di Giuseppe Marchetti e Flaminio Minozzi:"L'estasi (a sinistra), la morte (a destra) e la Gloria (in alto) di S. Filippo Neri". Sull'altare sinistro del transetto, "La Madonna di Loreto", scultura in marmo di Clemente Molli. Negli ovali ad affresco, alcune storie della Vergine: "L'Annunciazione", "La Sacra Famiglia", e "Il trasporto della Santa Casa" . Bellissimi gli ornati, tradizionalmente assegnati all'ambito del Mitelli. Nella cappella successiva era collocata la splendidatela di Carlo Maratta con "La Vergine e San Francesco di Sales", ora in Pinacoteca. Gli affreschi con alcune "Scene della vita di S. Francesco di Sales" si vogliono di un Lorenzo Lorenzini, pittore romano (ma che l'eretti dice forlivese). Nell'ultima cappella, interessanti affreschi sulle pareti laterali, di Jacopo Lippi da Budrio. Entro due scenografiche prospettive architettoniche sono rappresentate due scene della Passione: "Cristo incoronato di spine"e "Cristo deriso" . Sulla volta, a destra la"Carità", a sinistra la"Fede" e, al centro, tre Angeli con la corona di spine.

4.1 Chiesa di San Filippo Neri: la facciata


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