CASTROCARO

Poche centinaia di metri dopo Porta Fiorentina, lungo la Statale 67, si entra a Castrocaro, che i Romani chiamarono "Salsubrium", dimostrando di conoscere le proprietà delle acque termali che vi sgorgano. Tali proprietà furono citate anche da Flavio Biondo nelle sue opere del 1348, poi, nei secoli successivi furono dimenticate. La storia delle moderne Terme è legata al sale.
[predappio] Nel dicembre 1829 le guardie del Granduca arrestano Antonio Samorì perchè trovato in possesso di 17 litri di acqua salsa, da cui estraeva clandestinamente il sale (detto forestiere perchè non sottoposto alla tassa). L'analisi di laboratorio fece scoprire forti dosi di bromo e iodio e il docente che eseguì l'analisi pubblicò (1845) uno studio sulle possibili applicazioni in medicina. Ma solo nel 871 sorse il primo stabilimento a opera di Aristide Conti che nell'anno precedente, egli, si era limitato alla semplice vendita delle acque.
Da allora le Terme di Castrocaro si ampliarono e oggi (recentemente è stato aperto un nuovo reparto) sono fra le più importanti della Regione. Il paese è dominato dalla Rocca, che si sa soggetta all'Esarcato di Ravenna, a Berengario, ai Calboli e agli Ordelaffi, che la fortificarono verso la fine del 1300. Del 1500 è la pregevole tavola del Palmezzano, restaurata di recente, che si trova nella "Chiesa di Castrocaro". In paese opera un laboratorio artigiano di tele stampate a ruggine, tipiche della Romagna e che viene preparata solo in altri quattro paesi: Gambettola, S. Sofia, Meldola e Cesenatico.

Foto in alto: veduta del centro storico di Castrocaro


 Copyright © 1998/2001 Pound & Star S.r.L., tutti i diritti riservati.

[Avanti]
[Indice]
[Indietro]